Archivio TAN
14-15 Gennaio | Animali Notturni
di Juan Mayorga
traduzione Adriano Lurissevich
regia di Carlo Cerciello
con Lello Serao, Luca Saccoia, Sara Missaglia, Imma Villa
scene Roberto Crea
costumi Annamaria Morelli
luci Cesare Accetta
musiche Paolo Coletta
aiuto regia Aniello Mallardo
assistenti regia Monica Pesapane, Veronica Bottigliero, Giovanni Meola
assistente ai costumi Federica Pirone
assistente Luci Laura Micciarelli
direttore di scena Melissa De Vincenzo
grafica Salvatore Fiore
tecnici Dario Russo e Michele Amerise
direttore di produzione Hilenia De Falco
direzione di compagnia Vincenzo Ambrosino
realizzazione scene Retroscena
realizzazione costumi CTN75 di V. Canzanella
si ringrazia Jodie Petrosino
produzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia \ TAN (Teatri Associati Napoli)
Juan Mayorga, classe 1965, è il drammaturgo spagnolo più rappresentativo della sua generazione. Le sue creazioni denotano sempre una rilettura del passato, alla luce del presente, senza cadere nei canoni del realismo e con un’attenzione rivolta ai valori della parola, al relativismo e alla libertà di interpretazione dello spettatore. Animali notturni nasce come elaborazione di un testo breve, su commissione dal Royal Court di Londra, che aveva proposto a Mayorga di trattare un tema di carattere politico nel contesto spagnolo. La scelta si concentra sul problema, di straordinaria attualità, dell’integrazione dei cittadini stranieri. L’autore recupera e sviluppa una questione già affrontata nella sua opera precedente Himmelweg: la visione del rapporto tra carnefice e vittima, oltre l’esplicitazione della violenza, all’interno della vita quotidiana. I quattro personaggi del testo, due coppie, devono agire nell’ombra come “animali notturni”: la dissimulazione e il “non detto” sono gli strumenti di cui si servono per difendere il proprio spazio vitale.
NOTE DI REGIA
Il testo di Mayorga ci pone dinanzi a due coppie che abitano nello stesso condominio: L’Uomo alto traduttore sottoccupato senza permesso di soggiorno e la Donna alta, sua compagna di vita e di lavoro; l’Uomo basso, cittadino medio e mediocre, frustrato dalla propria ignoranza e affascinato dal mondo delle lettere e la Donna bassa, casalinga teledipendente devota al marito. Si tratta di vite compresse, sotto vuoto, incapaci di reali rapporti, confinate all’interno di una anormale normalità. Ognuno ha il proprio segreto da nascondere. I personaggi femminili sognano una vita parallela, alla ricerca di un’alternativa alla solitudine del presente e si rifugiano nelle fantasie di amanti misteriosi o dentro la visione di programmi televisivi notturni. I personaggi maschili, invece, celano alle proprie compagne il gioco meschino che li lega assoggettandoli l’un l’altro. L’Uomo basso, infatti, costringe l’Uomo alto a farsi carico di un’amicizia forzosa, che sfuma poco a poco in una sottile forma di schiavitù. L’Uomo alto, convinto di poter ribaltare a suo vantaggio la situazione in virtù della sua presunta superiorità culturale, finirà, dunque, per restare imbrigliato nelle maglie dell’elementare pragmatismo dell’Uomo basso. La vita di questi personaggi implode su se stessa, l’esterno e l’interno sono asfittici e negano qualsiasi simbolica apertura, una lampadina difettosa, la luce del televisore sempre acceso, il lampeggiare ossessivo delle luci nel reparto ospedaliero, tracciano la mappa dei piccoli corti circuiti esistenziali delle due coppie e quella di una vita celata alla luce del sole, aberrata, squilibrata e disomogenea. Nelle intenzioni dell’autore Animali notturni, si configura, come una sottile parabola sull’incapacità dell’intellettuale di ribellarsi al capriccio del potente, al quale l’intellettuale lega per necessità la sua sopravvivenza, finendone, però, schiacciato e annullato nell’identità, ma al di là dell’esercizio seduttivo del potere e del tema tanto caro a Mayorga relativo al rapporto perverso tra vittima e carnefice, Animali notturni propone con estrema lucidità il tema della solitudine esistenziale, malamente riempita dall’abitudinarietà e dall’incapacità di reagire ai ricatti affettivi con i quali puntelliamo quotidianamente la paura della solitudine stessa, al punto da costruire e percorrere una vita basata su rapporti, sostanzialmente, falsi e precari.
Juan Mayorga
Madrileno, nato nel 1965, è uno dei drammaturghi più interessanti della scena internazionale. Premio Nacional de Teatro 2007 in Spagna, conta una formazione forse atipica, ma versatile: una laurea in matematica, una in filosofia e un dottorato in filosofia della storia. Nel 1998 frequenta a Londra la Royal Court Residency, sotto la guida di Sarah Kane e Meredith Oakes e nello stesso anno insegna Drammaturgia e Filosofia presso la Real Escuela Superior de Arte Dramático de Madrid. In Italia è stato pubblicato da Ubulibri e Luca Sossella editore. Il Teatro di Mayorga è un “teatro politico”, non a sostegno degli ideali, ma promotore di idee. Un teatro che sappia essere parte integrante della formazione di una società organizzata, la polis. Nel 2008 escono per Ubulibri, le quattro commedie della sua maturità, scritte tra il 2003 e il 2006: Himmelweg; Animali notturni; Hamelin; II ragazzo dell'ultimo banco. Mayorga sostiene spesso che “il teatro accade nel pubblico, non nei ruoli ideati, nemmeno nella scena che occupano gli interpreti. Il teatro accade nell’immaginazione, nella memoria, nell’esperienza dello spettatore”.