Archivio TAN
23-24 Gennaio | LAVOROVER40
liberamente tratto da "La Domanda D'Impiego" di Michel Vinaver
con Bruno Tràmice, Ettore Nigro, Lorena Leone, Clara Bocchino
costumi Alessandra Gaudioso
scene Concetta Caruso Cervera e Francesca Mercurio
disegno luci Ettore Nigro
movimenti coreografici Lorena Leone
regista assistente Rosario D'Angelo
sartoria Il Cascione
ufficio stampa Anna Marchitelli
si ringraziano Luigi Ferrigno e Mauro Rea
regia Bruno Tràmice
produzione Le Pecore Nere s.r.l.
Nel 1999 come allievo dell’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica ho partecipato ad Workshop tenutosi a San Miniato in Toscana, organizzato dall’Accademia con le più importanti scuole europee del settore. In quell’occasione io ero inserito in un gruppo di cui facevano parte allievi italiani e spagnoli e lavoravamo con un docente e regista francese Alain Knapp dell’ENSATT di Lione ad un autore contemporaneo e di grande spessore di nome Michel Vinaver. I testi su cui abbiamo lavorato erano “Nina, è un'altra cosa” e il “Dissidente, ovviamente ” In quell’ambito ho avuto modo di conoscere e apprezzare il teatro di questo autore così particolare e a suo modo innovativo. La cosa che mi ha colpito di più è la struttura musicale dei suoi testi che per definizione si possono chiamare “Teatro da camera” così come c’è una musica da camera, in cui la materia prende forma a partire dall’esecuzione comune di un piccolo numero di voci, di temi. Accordi e dissonanze. Ripetizione e variazione.
“La domanda d’impiego” da cui è tratto #LAVOROVER40 è il testo si può dire più musicale di Vinaver, le storie dei quattro personaggi s’intrecciano, a volte senza gli obblighi della logica, quasi sempre senza costrizioni spaziali e temporali. Veicolo di significati diventa la tecnica che lo stesso Vinaver, prendendo il termine in prestito dal cinema, chiama il “montaggio”
Riassumendo quanto detto sopra la storia di #LAVOROVER40 prende spunto dal testo di Vinaver, che tratta a mio avviso come ho ben evidenziato nelle note di regia di un tema attualissimo e scottante come quello del “LAVORO” unendo ad esso degli elementi di danza che mi sembravano sottolineare e amplificare il movimento musicale del testo e le emozioni che ne derivano, ho costruito uno spettacolo che unisse prosa, danza e musica per generare dall’unione di questi elementi uno spettacolo corale una tessitura di voci che rompono la banalità del quotidiano mettendola in rilievo.
Lo spettacolo ha debuttato il 9 aprile 2015 al Theatre de Poche di Napoli, è stato in scena per un numero di 8 repliche riscuotendo un enorme successo di pubblico e di critica.
Bruno Tramice