Archivio TAN
DOMENICA 30 MAGGIO 2021 | ORE 10.00 E ORE 11.30
FAVOLE SENZA FILI +1
ideazione e Coreografia Marianna Moccia
drammaturgia Martina Di Matteo
con la collaborazione artistica di Maria Anzivino, Chiara Barassi, Sara Lupoli, Valeria Nappi, Viola Russo
musiche Giuseppe Di Taranto (bestia carenne), Valerio Middione, Alfredo Pumilia
fotografia e disegno luci Sabrina Cirillo
produzione Compagnia FUNA
“La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove”.
Gianni Rodari
Cosa succederebbe se smettessimo di immaginare?
A quale destino andrebbero in contro i personaggi dellafantasia se smettessimo di prenderci cura di loro eraccontare le loro storie?
Favole senza fili +1, ispirato liberamente a Favole al telefono di Gianni Rodari, cerca di dare una risposta a questa domanda spalancando le porte dell’immaginazione.
Cinque personaggi, ognuno incastrato nella propria storia –che nessuno racconta più -, si incontrano sul palcoscenico.
Sono inizialmente involucri stilizzati che si muovonosoltanto per necessità: ripercorrono la loro storia in modosempre identico, senza uno scopo. Senza uno sforzofantastico è per loro impossibile intraprendere nuove stradee iniziare nuove avventure.
Non fanno caso l’uno all’altro, vivono nei gesti assolutidella loro più intima essenza: il tratto di chi li hascritti, immaginandoli.Ma scrivere e immaginare un personaggio significa
restituirlo al mondo, raccontarlo in ogni orecchio, lasciareche gli altri si specchino nella loro storia e che si compiail piccolo miracolo della fantasia.
Favole senza fili +1 indaga quel momento, la scintilla che dà vita al mondo dell’immaginazione e lo fa restituendo ai personaggi di Rodari un nuovo gesto, una nuova missione: raccontare una nuova favola collettiva, ripudiando l’individualismo a favore di un nuovo senso comune. È così che i personaggi di questa nuova storia - il Giovane Gambero, Alice Cascherina, il Topo di Biblioteca, l’Uomo che Rubava il Colosseo e il Pulcino Cosmico - diventeranno un esercito sgangherato di eroi in grado di cambiare i loro destini con una nuova narrazione: riusciranno insieme a lasciare lo spazio fisico a cui sono relegati per volare nuovamente alto. Sulle musiche originali di Giuseppe Di Taranto, Alfredo Pumilia e Valerio Middione, le performer dello spettacolo danzeranno le storie dei personaggi di Rodari fino a elevarsi in una danza aerea: restituendo allo spettatore lo stupore necessario a raccontare una nuova storia.Ad accompagnare lo spettacolo soltanto poche parole a
ricordare che c’è e ci sarà sempre un mondo in cui èpossibile sovvertire le leggi del possibile; un mondo in cuiogni cosa ha un suo posto; dove i limiti esistono per essere sfidati; dove la realtà e la fantasia si incontrano. Un aspetto fondamentale di favole senza fili + 1 è la profondità del lavoro di caratterizzazione dei personaggi dal punto di vista corporeo ed estetico, che si otterrà attraverso la commistione dei linguaggi della danza, del teatro di prosa, della danza aerea e della musica. Di particolare interesse è far emergere i segni e gli archetipi dei racconti dell’autore Gianni Rodari, gettandoli come un sasso nello stagno nel paradigma delle pratiche corporee e artistiche della compagnia; l’onda radicale e anticonformista dell’opera dello scrittore infrange, dunque, la sospensione di questo preciso momento storico.
a seguire...
ANCHE I CANI HANNO UN’ADOLESCENZA DIFFICILE
regia e drammaturgia Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio
aiuto regia Roberta Niero
attori manovratori Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Angelica Di Ruocco
attrice cameraman Roberta Niero
scene, burattino e disegni Simona Di Maio
voce f. Margherita Cellini
voce insegnante Simona Di Maio
montaggio audio Sebastiano Coticelli
produzione Il Teatro nel Baule
Essere adolescenti è contravvenire alle regole, allontanarsi dalla famiglia, infrangere i divieti,provare esperienze forti. Al limite. Come nelle fiabe è il momento dell'iniziazione, quando il protagonista lascia la famiglia ed entra nel bosco sconosciuto, pieno di pericoli, per incontrare il lupo, l'orco, la strega e uscirne vivo solo dopo aver passato molti ostacoli, sconfitto esseri mostruosi. Il bosco è necessario da attraversare per costruire la propria identità di donna e di uomo nel mondo.
Cosa succede quando per scelta, per imposizione o necessità l'adolescente è chiuso in casa con la sua famiglia. Cosa prova? Cosa accade al naturale meccanismo di allontanamento dalle "cose conosciute”?
Da questi spunti prende vita il nostro progetto per indagare il mondo dell'adolescenza: il rapporto degli adolescenti con la famiglia, la scuola e i compagni.
Per trovare un accesso al loro mondo interiore utilizziamo una similitudine con il mondo animale. Ci sono diversi casi in natura di animali che (proprio in un ’età paragonabile a quella adolescenziale) hanno comportamenti molto bizzarri, ma in quella stranezza sembrano esplicitare molto bene la complessità del comportamento umano nella fase così complessa della costruzione della propria identità. E nella giungla della casa pare anche più facile studiarne il comportamento. E le metamorfosi, di quell'essere nè carne nè pesce.
Il nostro adolescente F. è un puppet che vive all’interno della sua stanza. Due scienziati\genitori spiano dentro la stanza, lo vedono alle prese con i suoi cambiamenti e turbamenti. E, come sotto una lente di ingrandimento, scoprono i suoi più intimi dettagli, lo seguono nei suoi processi, nei suoi accessi, nei suoi silenzi ed intervengono per modificarne le traiettorie; sono sia il limite sia lo stimolo che lo spinge nel viaggio verso il mondo adulto. F. attraverserà varie fasi e varie metamorfosi, si innamorerà, si perderà in una grande città, non saprà più chi è, si ritroverà tra le mani salvifiche di una nonna e ritornerà nella sua stanza diverso, cresciuto.
L’estratto che presentiamo è molto probabilmente l’inizio dello spettacolo, continueremo a lavorare in questa direzione, esplorando le possibilità del linguaggio visivo dato dall’interazione tra camera \ lavagna luminosa \ ombre.
Questa triade sta spingendo il lavoro verso un realismo fantastico, dove la realtà si mescola con la fantasia. L ’occhio della camera ci consente di essere invasivi, entrare nei suoi meandri più nascosti, attraversare spazi emotivi altrimenti invisibili.
Che cosa hanno in testa gli adolescenti? La lavagna luminosa ci accompagna a scoprirlo, a creare delle scene oniriche, costruire ambienti mentali.
Per la costruzione degli ambienti esterni attraversati da F. utilizziamo i lucidi disegnati che grazie all’utilizzo di alcune torce e del buio, costituiscono il percorso del nostro “omino” dando l’illusione del movimento.