30 Novembre | Pneumatika: Composto d'aria
concept e coreografia Luna Cenere
visual artists Gilles Dubroca & Andrea Maioli - Kanaka
musiche Gerard Valverde Ros
costume di scena Danilo Rao
management & distribuzione Domenico Garofalo
una co-produzione Interno5 / Ariella Vidach / AiEP - DiDstudio
con il sostengo di Compagnia Virgilio Sieni Cango, dell’Istituto Italiano di Cultura-Beirut , IF Deir El Qamar e Omar Rajeh - Maqamat
progetto vincitore del bando KOMM TANZ progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni e del bando @NaoCrea 2017
foto di Andrea Macchia
elaborazione grafica Andrea Maioli - Kanaka
"Prima ancora della ragione, vi è il movimento"
Plotino, Enneadi
"La vita spirituale è il movimento dello spirito."
Gilles Deleuze
"L’apparenza esiste soltanto in ciò che è materiale, la natura soltanto in ciò che è spirituale."
Miao-lo
"Ora osservo soprattutto i movimenti corporei dei monti, delle acque, degli alberi, dei fiori. Tutto mi richiama alla memoria i movimenti analoghi del corpo umano, i moti analoghi di gioia e di sofferenza delle piante […]."
Egon Schiele
Una performance come riflessione sulla relazione tra uomo e natura, vedere e sentire, tra visibile e invisibile. Intorno a questa relazione ruotano grandi interrogativi filosofici. Le nostre credenze separano il cielo dalla terra, questa vita e l'altra, la mente dalla materia.
Ancora non ci siamo arresi all'idea che non esiste solo una relazione ma una compresenza, che l'uno fa parte dell'altro.
Soggetto in costante movimento. Qual’è lo ‘spazio di origine’ di questo movimento? Si tratta di uno spazio interno o esterno? Il corpo attraversa lo spazio, articolando un movimento apparentemente ripetitivo. L'indagine parte dall' assunto che la ripetizione non è mai una ripetizione dell’uguale per l’essere umano e la performance non è mai ripetizione dell’uguale, ma piuttosto una ripresentificazione di un processo nella sua forma più o meno conclusa, un attraversamento. Il movimento va trasformandosi svelando quella che potrebbe essere definita una ‘meccanica’ ma, lungi dall’esserlo, potrebbe costituire una contraddizione al concetto di ‘natura’ del corpo. L’articolazione e la ripetizione svelano le potenzialità, le infinite possibilità del movimento umano. La fascinazione scaturisce dal dialogo tra corpo-spaziotecnologia il cui comune denominatore sembra essere più che il fenomeno, l’invisibile. Mentre la materia è in costante mutamento.
Luna Cenere è una danzatrice napoletana di 30 anni. Dopo aver lavorato con diverse compagnie sul territorio campano, nel 2011 prosegue i suoi studi alla SEAD, Salzburg Experimental Academy of Dance (Austria); durante il suo percorso di studi viene selezionata come membro ospite del SEAD Bodhi Project e partecipa alle creazioni di Anton Lacky (Anton La cky Company/Les Slovaks Collective) e Josef Frucek (Rootlessroot). Nel 2014 lavora con Simone Forti e Anton Lacky. Nel 2016 diventa membro della Compagnia Agitart (Spagna) e della Compagnia Virgilio Sieni (Italia) . Artista selezionata da Aerowaves 2018 con il suo solo ‘Kokoro’, prodotto dalla Compagnia Körper in collaborazione con Virgilio Sieni/ Centro Nazionale di Produzione. Il progetto è sostenuto dalla Vetrina Giovane Danza D’autore Anticorpi XL , vincitore del bando ‘Residanza 2015' ,finalista di ‘DNA-Appunti Coreografici 2016’. Luna collabora ed è sostenuta dall’ Ex Asilo Filangieri. Insegnante certificata di danza contemporanea presso la SEAD, conduce laboratori di ricerca sul movimento e classi di improvvisazione. Attualmente Luna si dedica a tempo pieno alla sua ricerca artistica vivendo tra l’Italia e il Belgio.
PNEUMATIKA
La ricerca per questo assolo ha inizio con una riflessione sulla relazione tra il copro e la macchina contemporanea (apparato tecnologico) e si sostanzia dell’incontro artistico tra la danzatrice Luna Cenere e l’artista visivo Gilles Dubroca . I due artisti in questo processo si domandano in che maniera l’elemento fisico e l’elemento visuale entrano in comunicazione e qual’è la forma di dialogo che si stabilisce e ricostruisce ad ogni nuova rivoluzione. Quali sono le tracce che emergono sul corpo e nel corpo di questa interazione. In che maniera questa interazione ha modificato la nostra percezione della realtà e del corpo e come questo è evidente allo sguardo ma inconsciamente manifestato, anche nel capo teatrale. L’utilizzo di video proiezioni e delle nuove tecnologie ha la finalità di ‘amplificare lo spazio’ sia in senso fisico che concettuale. E’ il tentativo di instaurare una relazione tra un corpo spogliato degli elementi fisico-emotivi e una macchina che con la proiezione di immagini crea nuovi scenari in relazione con lo spazio (interno/esterno). Una narrazione composta di due elementi in continuo dialogo che conduce a sua volta ad una riflessione sulle dicotomie: realtà fenomenica e dimensione meccanica, visibile e invisibile. L’ indagine si muove su diversi piani. Un piano fisico che coinvolge il corpo e la ricerca di movimento. Un piano tecnico che riguarda l’uso di audio visual e la costruzione scenica. E un piano concettuale che consiste nella domanda di ricerca che va a indagare una questione etimologica e filosofico/sociale contemporanea Ancora una volta la creazione è un tentativo di congiungere insieme gli ambiti di studio ai quali Luna si dedica: quello Sociologico, quello Antropologico e l’arte di scena. Il termine ‘Pneuma’ (in greco antico πνεύμα) significa "respiro", "aria", "soffio vitale". La parola ha assunto diversi significati nella storia ma sempre con un'accezione relativa al respiro, al soffio, quindi anche soffio vitale, spirito, fino ad identificare l'anima stessa. Il termine oggi nel linguaggio rimanda anche a qualcosa di meccanico, come un automatismo, il “respiro” della macchina. E’ affascinante sapere che il termine pneumatico significa proprio “composto d’aria”. I filosofi presocratici indicavano con questa parola l'anima, principio originario, l'arché (greco: ἀρχή), connesso alla vita, impalpabile e invisibile, dunque immateriale. Ma anche materiale, come dimostra un otre vuoto che, soffiandovi dentro si gonfia, riempiendosi di materia. Questa definizione è interessante perché connette l'immaterialità dello pneuma a una forma materiale che assume all'interno dell’otre. (un contenuto e il suo contenitore) Pneuma come spirito, soffio ma anche come forza meccanica materiale, fonte di vita che anima i corpi umani o meccanici. Siamo dell’ ambito dell’invisibile e della sua manifestazione fenomenologica. Poco prima del 1800 si assiste ad un cambiamento graduale destinato a diventare radicale all’interno della nostra società che ha come punto centrale la scoperta dell’energia elettrica. Questa rivoluzione ha reso possibile la messa da parte del meccanismo pneumatico per avanzare nel campo tecnologico verso quello che è l’era digitale contemporanea. Ancora una volta una manifestazione dell’antropocentrismo. L’uomo studia e riproduce un fenomeno ‘naturale’ in maniera ‘artificiale’ e “antropomorfizzante”. Ma c’è anche un altro aspetto che riguarda il grande contributo offerto dalla tecnologia sullo studio dell’umano stesso, che troviamo degno di approfondimento. Le rivoluzioni tecnologiche hanno accompagnato l’uomo e continuano a farlo, nel suo percorso di conoscenza di se stesso. E’ un fenomeno affascinante se si pensa anche al grande contributo della fotografia e nello specifico della cromofotografia alla biomeccanica. ‘L’uomo si è sempre visto un ‘essere tecnico’.
IL PROGETTO
Riproduzione e ripetizione sono qui parole chiave per la scrittura fisica che guidano la ricerca di movimento così come la nozione di fenomeno che ‘anima’ la materia. La giovane coreografa punta all’impatto emotivo, attraverso la ricerca di uno specifico vocabolario di movimento. Grazie alle sue capacità tecniche ed alla sua singolare struttura fisica, Luna ci presenta se stessa in un personaggio femminile che incorpora i temi d’indagine condividendo lo spazio con elemento intangibile. La scrittura del movimento avviene istantaneamente attraverso l’isolazione di parti del corpo, dandovi un ritmo e lasciandole risuonare nello spazio. La fisicità delle qualità di movimento proietta uno stato interiore attraverso il quale Luna distilla le caratteristiche proprie del suo personaggio. Questo personaggio resta però lontano dalla possibilità di essere definito, in quanto ancora una volta, l’intento è quello di aprire un ventaglio di possibilità di lettura allo spettatore. Lo studio del movimento è affiancato ad una ricerca sulla prospettiva e l’interazione con la video proiezione. Una meticolosa attenzione è rivolta ai tempi del movimento e al fraseggio el gesto. La ritmicità dell’azione scenica è la chiave attraverso la quale la danzatrice crea aspettative per poi farle crollare sorprendendo l’osservatore con immagini sempre nuove che guidano lo sguardo nel percorso scenico. Accurata è la ricerca sonora per la quale Luna collabora con musicisti internazionali. Il suono, l’immagine e il gesto sono i tre elementi che Luna esplora in questo nuovo progetto, con una metodologia che non ambisce all’’ innovazione’ ma all’originalità, in quanto espressione di un processo di pratiche elaborate sulla specificità del suo corpo e una personale percezione della condizione del corpo contemporaneo.
Link video: https://vimeo.com/224926935
Password: lunatika
Collegamenti ipertestuali :
http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2017/07/11/news/tecno-crazia-1.305838
https://www.youtube.com/watch?v=IPAW2GA1nyY
Joseph Beuys ‘Che cos’è l’arte’
Rainer M. Rilke ‘ Lettere ad un giovane poeta’