Stagione Teatrale 2025
5 - 6 APRILE 2025
COMPAGNIA DISPENSABARZOTTI
THE BARNARD LOOP
ideazione e scrittura Alessandra Ventrella, Rocco Manfredi
regia Alessandra Ventrella
con Jacopo Maria Bianchini, Rocco Manfredi
scene Rocco Manfredi, Paolo Romanini
luci Alessandra Ventrella
suono Dario Andreoli
supporto logistico Cie Les Karnavires
produzione DispensaBarzotti
coproduzione Teatro Necessario Circo – Centro Nazionale di Produzione di Circo Contemporaneo
Una moca che versa caffè senza esaurirsi mai, il vaso di una pianta che prende vita e ci consola, un letto nel quale appaiono continuamente gli oggetti più disparati… La notte che quest’uomo si trova ad affrontare è continuamente costellata di accadimenti surreali a cui non riusciamo a dare risposta. Non possiamo essere sicuri che sia un sogno, come non potremmo giurare il contrario. Che si tratti di sonno o di veglia, il protagonista si trova a fare i conti con la propria realtà interiore cercando un equilibrio apparente nell’incoerenza delle sue emozioni, dei suoi desideri e pensieri. La magia per raccontare un sogno, oggetti quotidiani che si animano per dare vita alla nostra immaginazione, l’humour per navigare nella nostra interiorità. Il mondo che ci circonda è governato da leggi fisiche che marcano in maniera netta il confine tra illusione e realtà, ma cosa succederebbe se non fosse più così? Cosa accadrebbe se la nostra camera e i nostri oggetti dovessero scomparire, muoversi o levitare contro la nostra volontà? The Barnard Loop, “l’anello di Barnard” – nebulosa nella costellazione di Orione di cui non conosciamo esattamente alcunché – tratta con delicatezza la paura di essere un nessuno che nulla sa con certezza, la sensazione di essere un piccolo punto nell’immensità dell’universo. Tableaux in movimento e senza parole, le scene dello spettacolo raccontano questa paura attraverso il percorso di un giovane uomo in una notte d’insonnia. Il ritratto intimo delle paure e delle ossessioni di Barnard, personaggio perennemente indeciso, stralunato e maldestro, ma che non perde occasione per rivelarci tutta la sua fragilità. Lo spettacolo è un omaggio al mistero, all’imprevedibile, al destabilizzante e al surreale. Una traversata onirica di stati fisici e mentali dove ripetizioni, ubiquità e memoria ci conducono un’illusione senza fine.