con Marcella Vitiello, Gianluca Cangiano, Veronica Cavuto, Francesca Niespolo, Federica Pirone
elementi scenici Stefano Sorrentino
costumi Fabiana Amato, Federica Pirone
coreografie Giulia Trere
musiche Luca Toller, Niko Mucci
foto di scena Giuliano Longone
grafica e video Salvatore Fiore
disegno luci Lello Serao
produzione Teatri Associati di Napoli
regia Niko Mucci
Il lavoro, ambientato nella capitale cubana intorno agli anni '60 è imperniato sul desiderio/sogno di una vecchia tenutaria di bordello, ormai cieca, di raggiungere in Italia un suo antico amore truffato e tradito che, vecchio e malato, le ha mandato una lettera nella quale la perdona ed esprime la volontà di rivederla un’ultima volta.
Le tre ragazze che lavorano con lei, assieme ad un uomo a metà fra cliente affezionato e collaboratore, organizzano una messa in scena per illuderla di realizzare la sua aspirazione. Ma all’interno della messa in scena si inserisce come un autentico coup de théatre, una situazione imprevista e inquietante, che inesorabilmente confonde le carte tra illusione e realtà.
Una storia semplice e allo stesso tempo paradossale, si muove fra un affresco minimale dai colori caldi e tropicali, sino a trasformarsi in un intrigante gioco teatrale. Una riflessione sui sentimenti, delicati ed estremi, che cerca una dimensione fra più linguaggi e strumenti comunicativi: la musica, la danza, le parole, le immagini cercano una sintesi visiva, che parli al cuore, che renda credibile all’anima ciò che i sensi direbbero gioco; l’illusione si fa reale, l’immaginazione complice di un sogno, la teatralità realizzatrice di desideri e se sappiamo bene nella vita distinguere il concreto dall’immaginario questo può liberamente non avvenire per tutta la durata di una piéce che ha la salvifica funzione di parlare alle nostre anime, più che al nostro cervello.