di José Pascual Abellàn
traduzione Andrea Scarpati Ramirez
con Marcella Vitiello e Laura Pagliara
musiche Luca Toller
costumi Alessandra Gaudioso
video Francesco Mucci
grafica Salvatore Fiore
produzione Teatri Associati di Napoli
regia Niko Mucci
Locas è il nuovo spettacolo che Niko Mucci presenterà per la stagione 2018 e rappresenta un nuovo passo del percorso teatrale, che spesso gli porta a riflettere sulle relazioni emotive fra le persone e sugli sviluppi che nelle convivenze forzate, questa relazione può assumere.
Due donne, mai più diverse l’una dall’altra, insieme nella sala d’attesa di una psichiatra, la prima una donna energica in carriera, spesso al telefono, dichiara di essere li per avere informazione, richieste per una amica, la Seconda sembra la definizione popolare della psicotica, confessa i suoi desideri omicidi, la depressione, lo stato di alienazione con semplicità.
Donne cosi diverse per condizione ed estrazione sociale in poco più di un’ora, si conoscono, si confrontano, stringono forse un legame, che va oltre le regole sociali : mostrando a se stesse ed al pubblico la loro storia individuale, le proprie debolezze, sino ad un piccolo colpo di scena, che ridefinisce i loro ruoli.
Locas sta attualmente avendo un grande successo in Spagna, patria del suo autore J.Pasqual Abellan, che la stampa iberica ha valutato una efficace cartina al tornasole , di una società non molto dissimile dalla nostra.
Trattare il tema della follia in teatro è tanto difficile, quanto non originale, ma quando lessi la traduzione di questa storia minimale e pure cosi universale , mi colpì la volontà espressa dall’autore, lo spagnolo Juan P.Abellian, di mantenere una sorta di leggerezza pur nella trattazione di temi gravi e impegnativi.
L’uso del comico alternato al drammatico, è al servizio della necessità di porre riflessioni sulla vita e sulle sue declinazioni e deviazioni pratiche sino alla follia, mantenendo la vena di poesia che intride la scrittura, anzi nel tentativo di farla lievitare la poesia stessa nel passaggio fra parola scritta e scena.
Nel corso del lavoro un nuovo elemento di riflessione ha guidato il nostro progetto: il confronto fra la maschera e l’interpretazione, rapporto che ci ha guidato nell’approfondimento fra la forma (il mostrare) e l’interpretazione (il sentire). Con questo spettacolo proseguo il mio percorso di studio analisi dei sentimenti e delle relazioni interpersonaliattraverso il punto di vista eccentrico, della messa in scena.