Archivio TAN
18 Aprile | The Night Writer | Politeama
Giornale notturno
Testo, scene e regia Jan Fabre
Con Lino Musella
Musica Stef Kamil Carlens
Drammaturgia Miet Martens, Sigrid Bousset
Traduzione Franco Paris
Direzione tecnica Geert Van der Auwera
Direzione di produzione Gaia Margherita Silvestrini
Produzione Troubleyn/Jan Fabre e Aldo Grompone
e
FOG Triennale Milano Performing Arts / LuganoInscena-LAC /
Teatro Metastasio di Prato / TPE – Teatro Piemonte Europa /
Marche Teatro / Teatro Stabile del Veneto
Produzione esecutiva e distribuzione Aldo Miguel Grompone
Quando ero più giovane me lo dicevano tutti i giorni con un dito ammonitore
‘Tu vivi sul filo del rasoio
Sei una candela che brucia da sotto e da sopra (…)’
Io brucio sempre
Persino quando voi pensate che io non faccia niente
Brucio più violentemente di quanto concesso e previsto
Brucio e non solo per me
Ma anche per dare
Fuoco e luce agli altri
Proprio come dagli altri ho ricevuto
Fuoco e luce
Ho la febbre
Sono una torcia vivente
Da una vita intera
Al ritmo sfrenato del mio canto
A volte un cantante sentimentale
A volte un vecchio ladro
The Night Writer è un’autobiografia del pensiero dell’artista Jan Fabre, interpretato da Lino Musella.
Jan Fabre è insonne. Di notte scrive e disegna. The Night Writer raccoglie, come in un flusso, alcuni dei suoi pensieri notturni: sull’arte e sul teatro, sulla vita, sulla famiglia, sull’amore, sul sesso, dai vent’anni del giovane di Anversa, sino alla maturità dell’artista oggi noto in tutto il mondo. Il testo raccoglie diverse pagine dei diari personali di Jan Fabre, raccolti nei due volumi del ‘Giornale Notturno’, pubblicati in Italia da Cronopio; e brani tratti da: ‘La reincarnazione di Dio’, ‘L’Angelo della Morte’, ‘Io sono un errore’, ‘L’imperatore della perdita’, ‘Il Re del plagio’, ‘Corpo, servo delle mie brame, dimmi…’, ‘Io sono sangue’, ‘La storia delle lacrime’, ‘Drugs kept me alive’.
“La lettura del diario ci introduce alle molteplici, contraddittore e intriganti sfaccettature di Jan Fabre, che si rivela di volta in volta visionario, disarmante e scaltro, pungente e commovente, provocatorio ed esitante, sovversivo e orgoglioso della propria tradizione figurativa fiamminga. (…) Emerge poi un’evidente e significativa discrepanza tra la vita del giorno, ricca comunque di impressioni, sensazioni, lavoro, performance, mostre, progetti e quella – se possibile ancora più intensa – della notte, intima, lacerante, sconvolgente, colma di furia creativa, ora meditativa, ora “sanguigna”. L’affermazione di una curiosità senza limiti e di un’inesauribile energia ruotano già in queste pagine intorno al ruolo del corpo, un corpo che è nel contempo spirituale e materiale, culturale e viscerale, sede del pensiero ma anche di sangue, urina, sperma, nucleo dell’eterno flusso di nascita-morterinascita.
(…) Un ritratto al rosso profondo e coinvolgente.” Franco Paris Jan Fabre (Anversa 1958) è artista visivo, regista e autore teatrale. Da quarant’anni è tra le figure più innovative della scena internazionale. Ha esposto nei più importanti musei e istituzioni d’arte internazionali, dal Louvre a Parigi, all’Hermitage di San Pietroburgo, alla Biennale di Venezia. Tra i suoi lavori teatrali più recenti: “Mount Olympus. To glorify the cult of tragedy" del 2015 rappresentato in tutto il mondo; e l’ultimo “Belgian rules/Belgium rules”, che ha debuttato a Vienna a luglio 2017 dopo l’anteprima a Napoli. Il suo universo di uomo e di artista è svelato anche nei suoi scritti, e nei diari, raccolti in volume e pubblicati in Italia da Cronopio.