Via nuova Dietro la Vigna 20, 80145 Napoli
Info e prenotazioni 081 5851096 / 081 5514981

dal romanzo Il Sopravvissuto di Antonio Scurati
con innesti liberamente ispirati a Platone e a Cees Nooteboom e Georges I. Gurdjieff
con
Marco Menegoni, Iohanna Benvegna, Marco Ciccullo, Matteo D’Amore, Piero Ramella, Margherita Sartor, Massimo Simonetto, Mariagioia Ubaldi, Francesca Scapinello/Viviana Callegari/Eliza Oanca
Maschere Silvia Bragagnolo e Simone Derai
Costumi Serena Bussolaro e Simone Derai
Musiche e sound design Mauro Martinuz
Video di Simone Derai e Giulio Favotto
Con Domenico Santonicola (Socrate), Piero Ramella (Alcibiade), Francesco Berton, Marco Ciccullo, Saikou Fofana, Giovanni Genovese, Elvis Ljede, Jacopo Molinari, Piermaria Muraro, Massimo Simonetto
Riprese aeree Tommy ilai e Camilla Marcon
Concept ed editing Simone Derai e Giulio Favotto
Direzione della fotografia e post produzione Giulio Favotto / Otium
Regia Simone Derai
Drammaturgia Simone Derai e Patrizia Vercesi
Regia Simone Derai
Produzione Anagoor 2016
Co-produzione Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies
Realizzato con il sostegno del Bando ORA! della Compagnia di San Paolo
Premio Rete Critica 2016 – spettacolo dell’anno
Candidato come spettacolo dell’anno ai Premi UBU 2016
Premio della Critica 2016, Associazione Nazionale Critici del Teatro

In un tempo, il nostro, che porta con sé vorticosi mutamenti, la questione educativa sembra diventata un tema marginale e insieme una montagna inaffrontabile, sempre aggirata per mezzo di riforme scolastiche dannatamente parziali che mortificano insegnanti e ragazzi e il processo stesso della conoscenza.
Stiamo accumulando un ritardo colpevole. Serve che si levi un pensiero alto ed articolato attorno all’educare oggi, alla cura delle coscienze in formazione. Un pensiero che rilevi la stretta connessione tra processo della conoscenza e ricerca della giustizia, tra strumenti del conoscere (che è riconoscere e saper distinguere la verità dall’opinione) e pratica politica. Un pensiero che smetta di separare la filosofia dalla vita, che ricucia lo strappo tra anima e corpo e inviti all’eterna e mai perfetta ricerca della verità unico baluardo contro l’assenza di senso della storia e dell’esistenza.
Con Socrate il sopravvissuto Anagoor entra all’interno di una classe, in una scuola come tante. Lo fa inseguendo alcune pagine del romanzo di Antonio Scurati, Il sopravvissuto e assumendo il punto di vista di chi si dispone di fronte ad un gruppo di giovani incaricato della loro educazione. Non un adattamento teatrale del romanzo, ma, come di consueto nelle creazioni di Anagoor, alcune tra le pagine più emblematiche del libro si intrecciano come un fiume carsico ad altre vicende, altre parole, altre dimensioni temporali: in questo caso gli ultimi momenti di vita di Socrate attorniato dai suoi discepoli prima della condanna a morte.
Tra le ore che precedono la morte di Socrate per ingiunzione della città, così come sono raccontate da Platone nel Fedone, e l’ora in cui lo studente Vitaliano Caccia massacra a colpi di pistola l’intera commissione di maturità lasciando in vita il solo insegnante di storia e filosofia, così come è dipinta con lucida ferocia nel romanzo di Antonio Scurati, si consuma tutta la battaglia, una vera e propria Gigantomachia, al pensiero occidentale dalle sue origini ai suoi inevitabili e tragici esiti storici. Ma non solo, si rinnovano infatti anche due eterni interrogativi: la domanda di senso, ingombrante punto di domanda rivolto al maestro, e la questione stessa della posizione del maestro rispetto al sapere e ai discepoli.

La compagnia, che prende il nome dal racconto di Dino Buzzati Le mura di Anagoor, nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto, su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan, ai quali si aggiungono successivamente Marco Menegoni, Moreno Callegari, Mauro Martinuz, Giulio Favotto, Silvia Bragagnolo e molti altri, facendo dell’esperienza un progetto di collettività.
Dal 2008 Anagoor ha la sua sede nella campagna trevigiana, presso La Conigliera, allevamento cunicolo convertito dalla compagnia in proprio atelier: con questa scelta, la volontà di preservarne l’architettura del luogo e il desiderio di conservare un nome che ne rivelasse la storia, Anagoor sperimenta la possibilità di fermare brani di una civiltà che si trasforma per innestarli in una nuova visione.
Il teatro di Anagoor risponde ad un’estetica iconica che precipita in diversi formati finali dove le performing arts e la scena ipermediale entrano in dialogo; penetra nei territori di altre discipline artistiche e pretende, tuttavia, con forza, in virtù della natura di quest’arte, di rimanere teatro.
Nel 2008 la compagnia è finalista al Premio Extra con -Jeug*.
Nel 2009 con Tempesta riceve una Segnalazione Speciale al Premio Scenario.
Nel 2010 entra a far parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies e del network internazionale Apap.
Nel 2011 lo spettacolo Fortuny è invitato alla Biennale di Venezia diretta da Alex Rigola. Contemporaneamente Anagoor avvia una tournée internazionale che la conduce in Inghilterra, Danimarca, Portogallo e Francia.
Nel 2012 debuttano a MiTo il film-concerto Et manchi pietà sulla vita della pittrice Artemisia Gentileschi, e lo spettacolo L.I. Lingua Imperii insignito del premio "Jurislav Korenid“ a Simone Derai come miglior giovane regista per lo spettacolo al GRAND-PRIX del 53mo Festival MESS di Sarajevo.
Nel 2013 Anagoor riceve il Premio HYSTRIO – Castel dei Mondi e debutta con la prima regia di un’opera: Il Palazzo di Atlante di Luigi Rossi (1642), libretto di Giulio Rospigliosi, alla 63° edizione della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini.
Nel 2014 al Festival delle Colline Torinesi debutta Virgilio Brucia presentato anche al Romaeuropa Festival.
Nel 2015 il Napoli Teatro Festival Italia presenta un focus interamente dedicato ad Anagoor ospitando L.I. Lingua Imperii e Virgilio Brucia. Lingua Imperii è presentato alla Biennale Teatro di Venezia ed è tra gli spettacoli vincitori del Music Theatre NOW 2015 - Worldwide Competition for new Opera and Music Theatre. Debutta Santa Impresa, produzione del Teatro Stabile di Torino | Teatro Nazionale, progetto di Laura Curino e Anagoor con la regia di Simone Derai.
Nel 2016 Virgilio Brucia è ospitato nella stagione del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa; debutta L'Italiano è Ladro di Pier Paolo Pasolini; Simone Derai riceve il riceve il Premio HYSTRIO alla regia ed è chiamato da Alksandr Sokurov per assisterlo alla regia di Go.Go.Go tratto da Brodskij; debutta al Festival delle Colline Torinesi Socrate il Sopravvissuto / come le foglie, dal romanzo Il sopravvissuto di Antonio Scurati; Master / Mistress of my passion da Shakespeare debutta ad Operaestate Festival.
Anagoor riceve premio ANCT 2016 (Associazione Nazionale dei Critici Teatrali) per l'innovativa ricerca teatrale.
Socrate il sopravvissuto / come le foglie riceve il Premio ReteCritica 2016 come spettacolo dell’anno.
Socrate il sopravvissuto / come le foglie è candidato ai Premi UBU 2016 come spettacolo dell’anno.

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